La comunicazione ha luogo attraverso un processo circolare in cui le parti in causa si influenzano reciprocamente. Non esiste infatti un altrui comportamento comunicativo che non sia influenzato dal nostro e viceversa. All'interno di relazioni interpersonali problematiche, per esempio, accade spesso che le persone tendano ad incolpare l'altro o assumano atteggiamenti vittimistici senza considerare le responsabilità degli schemi in base ai quali si rapportano. Spostare l'attenzione su questi schemi può consentire di trovare la chiave per comprendere e risolvere i termini del conflitto.
Originatosi negli Stati Uniti negli anni '40-'50 all'interno della Terapia del Comportamento, il concetto di Assertività ha conquistato col tempo sempre maggiore importanza estendendo i propri campi applicativi. Esso identifica uno stile comunicativo che realizza la capacità di affermare se stessi senza negare o ledere i diritti degli altri.
Comunicare assertivamente coincide con la capacità di esprimere onestamente pensieri, intenzioni, sentimenti, critiche e necessità evitando ansia e aggressività e rispettando i diritti degli altri. All'interno di un gruppo di lavoro, l'impiego di uno stile assertivo riduce i conflitti, aumenta il grado di cooperazione, migliora le capacità di risolvere i problemi.
Lo stile assertivo si colloca idealmente a metà di un continuum che vede ad un polo uno stile comunicativo passivo e all'altro uno stile aggressivo.
Lo stile passivo è caratterizzato da un comportamento volto al ritiro ed alla dipendenza. Chi adotta questo stile tipicamente antepone i bisogni e le esigenze altrui alle proprie, inibisce le proprie emozioni, ha difficoltà ad esprimere il proprio punto di vista e ad instaurare rapporti autentici con gli altri a causa di imbarazzo, ansia o sensi di colpa.
Lo stile aggressivo caratterizza invece un soggetto arrogante ed invadente, che tende a prevaricare gli altri anteponendo le proprie esigenze a quelle altrui. Tale comportamento può condurre la persona ad ottenere ciò che vuole ma a spese della qualità delle proprie relazioni: le sue azioni squalificanti l’altro possono infatti a lungo termine rivelarsi molto negative per i suoi progetti lavorativi ed esistenziali.
Lo stile assertivo, collocandosi a metà fra questi due opposti, caratterizza il soggetto che esprime chiaramente ed onestamente emozioni, bisogni, desideri ed opinioni, riconoscendo la stessa facoltà agli altri e rispettandone i diritti.
Il training di assertività mira ad incrementare le risorse comunicative personali in senso assertivo, con il fine di migliorare la qualità delle relazioni con gli altri e il proprio benessere psicologico.
Nella cornice del modello di trattamento cognitivo-comportamentale, il training assertivo viene applicato in moltissimi contesti clinici: Fobia sociale, Depressione, Dipendenza da sostanze, Schizofrenia, disturbi sessuali, problemi di coppia, problemi di controllo dell'aggressività e di disadattamento sociale anche in età evolutiva.
il Training è applicato anche a non pazienti, nei casi in cui è utile incrementare le risorse comunicative e relazionali, particolarmente a soggetti che svolgono professioni o attività in cui la gestione di dinamiche interpersonali è cruciale per il benessere individuale e una migliore espressione di sè in chiave professionale.
In ogni caso è importante sottolineare che l'insegnamento e lo sviluppo di competenze assertive non vanno confusi con l'innesto di strategie artificiose nel comportamento sociale dell'individuo: il training assertivo si basa sullo sviluppo di forme espressive autentiche che passano necessariamente attraverso la consapevolezza e l'accettazione di sè, tappe fondamentali e integranti del processo.
Riferimenti Bibliografici:
Nanetti F.(2005), Assertività, Pendragon.
Galeazzi A., Meazzini P. (2004), Mente e comportamento, Giunti.